Pare che il pizzo tangentizio che ogni proprietario di televisore è costretto a pagare annualmente (da millenni ormai) per finanziare un ente parassitario inutile e totalmente incapace di fare qualcosa di nuovo e di decente (da millenni ormai) o come tassa di possesso di ciò che ha regolarmente pagato e di cui non gli è permesso nemmeno di fare l'uso che desidera (la multinazionale che vende software bacati e sistemi non-operativi ha insegnato bene anche nelle colonie oltre-oceano, a quanto pare) serva quasi esclusivamente per trasmettere (da millenni ormai) un certo numero di serate da un certo teatrino di un certo paese (forse) balneare, condotto sempre dagli stessi presentatori (da millenni ormai) dove vengono proposte sempre le stesse scene (da millenni ormai) di varia (dis)umanità e dove ogni tanto interrompono le caxxate per far cantare qualcuno che dice di essere un cantante (da millenni ormai), mentre la giuria riunita si prepara a votare per far vincere qualcuno, forse anche qualcuno di quelli che hanno cantato, o forse solo qualcuno in qualche modo imparentato con qualche membro della giuria...
No: non sto parlando della Corrida (esiste ancora?)
Io non spreco il mio tempo ad ammirare questi spettacoli artisticamente equivalenti al “grande bordello” o all'“isola degli sconosciuti” (no: non vedo nemmeno quelli, ma mi baso esclusivamente sulle informazioni che mi giungono dai miei recensori di fiducia in ufficio il giorno dopo) in quanto la canzone vincitrice (che dovrebbe essere l'unico motivo di vedere questa competizione canora, o cagnara?) verrà comunque proposta subito dopo da tutte le radio (da millenni ormai) fino a triturare le palle degli ascoltatori, almeno per tre mesi, che dopo chi se la ricorda più?
Al contrario di me, pare che ci siano un mucchio di fedelissimi del carrozzone mediatico, visto che tra i miei colleghi scoppiano sovente ostilità per decidere se la giuria ha deciso bene, per stabilire chi vale di più e chi vale di meno (ma che: li vendono all'asta i can-tanti? e li pagano in con-tanti?) e per decidere se la canzone di Tizio vale più di quella di Caio (tanto, se ti compri poi il cd del fess-stivale, te le trovi tutte allo stesso prezzo, da millenni ormai).
Il problema è quando decidono di chiedere il mio parere (ho un certo peso nelle decisioni, vista anche la mia dimensione...) e se ne escono con la domanda fatidica: “Che ne pensi della tal canzone?”
Ovviamente la mia risposta è “Che ne so: non l'ho mai sentita!” (che poi non è vero: ogni volta che la radio trasmette le canzoni vincenti mi rendo conto che quelle canzoni alla fine le avevo già sentite.. da millenni ormai...) e questa risposta sposta immediatamente l'ago della bilancia e delle alleanze dritto contro di me (lo dicevo che ho un certo peso nelle decisioni), infatti entrambi i contendenti smettono di contendere per chiedermi sbalorditi “Ma come? Non hai visto santa-pagaia?” (*)
La risposta è ovviamente “No, perché? Che mi sono perso?”
Da parte loro nessuna risposta se non un'espressione di disgusto e orrore mentre si allontanano dalla mia postazione.
Cosa devo pensare? Che ho perso la stima che non hanno mai avuto nei miei confronti? Che ho perso la possibilità di dare un salomonico giudizio su una canzone che non conosco? Che non mi sono perso nulla?
(*) ho modificato il post dopo aver letto il commento di Sabrina, e aver compreso che stavo innalzando di parecchio il valore del "soggetto protagonista del presente post", cosa che ovviamente non era voluta!
Black-Aut-O-Cad!!!
Era tanto che non capitava più, ma ecco che all’improvviso avviene l’ennesimo black-out che spegne tutto all’improvviso.
Ovviamente, dopo la lunga procedura di ripristino dell’energia elettrica, quindi la riaccensione dei vari computer e il resettaggio del Non-Server, per permetterci di rivedere ciò che resta dei nostri lavori, saltano fuori ulteriori problemi.
Stagista si volta verso di me “MK, che cosa sta succedendo qui?” “Dove?”
“Qui, nel mio computer..” “E che ne so io?”
“Non mi permette di aprire il file dove lavoravo” “Che file è?”
“Autocad, quando tento di aprirlo mi appare un messaggio..” “Che dice il messaggio?”
“Che è in uso e bloccato..” “Da chi?”
“Da me, possibile?” “Se lo sta facendo, direi di si!”
“Dai, dimmi cosa devo fare?” “Apri la cartella dov’è il file, troverai un paio di file strani, uno con estensione stranissima e uno con estensione err, cancellali e riprova ad aprire il file!”
Lei esegue, poi sorride soddisfatta “Grazie, adesso me l’ha aperto e funziona tutto! Sei un mago!”
“Ok, adesso parliamo di compensi..” “Non dire caxxate! Piuttosto, perché non ci sono le ultime modifiche che ho fatto?”
“Quando hai salvato l’ultima volta?” “Boh?”
“Vai nella cartella Documents&Settings” “Ok, ci sono”
“Entra nella tua cartella” “Ok”
“Apri Impostazioni locali e quindi Temp” “Eh? Qui non c’è nulla del genere!”
“C’è: è una cartella nascosta, clicca sul menù Strumenti => Opzioni cartelle, nella finestra che si apre scheda Visualizzazione e clicca sotto su Visualizza cartelle e file nascosti!” “Uhm.. fatto! Occacchio!!! E cosa sono tutte queste cartelle sbiadite? Dei virus?”
“Non necessariamente, apri Impostazioni locali e dentro c’è una cartella Temp, apri anche quella” “Si, ci sono..”
“Cerca un file con estensione ac$, copialo da qualche parte e rinominalo con estensione dwg: quello è il più recente autosalvataggio di autocad” “Ok, dove lo copio?”
“Dove vuoi, poi lo rinomini come .dwg e lo apri con autocad..”
Dopo un po’ di attesa, apre il disegno “E adesso?” “Quello è la versione più recente che hai, se ci sono le tue modifiche sostituiscilo all’altro, altrimenti cancellalo!”
“No, non ci sono!” “Allora dovrai rifarle tutte!”
“Ma uffa! Perché?” “Perché autocad di default salva ogni 2 ore”
“E come faccio adesso?” "Rifai le modifiche!"
"Ma come faccio a fargliele tenere?" “Salva più spesso o imposta l'autosalvataggio più breve!”
Ovviamente, dopo la lunga procedura di ripristino dell’energia elettrica, quindi la riaccensione dei vari computer e il resettaggio del Non-Server, per permetterci di rivedere ciò che resta dei nostri lavori, saltano fuori ulteriori problemi.
Stagista si volta verso di me “MK, che cosa sta succedendo qui?” “Dove?”
“Qui, nel mio computer..” “E che ne so io?”
“Non mi permette di aprire il file dove lavoravo” “Che file è?”
“Autocad, quando tento di aprirlo mi appare un messaggio..” “Che dice il messaggio?”
“Che è in uso e bloccato..” “Da chi?”
“Da me, possibile?” “Se lo sta facendo, direi di si!”
“Dai, dimmi cosa devo fare?” “Apri la cartella dov’è il file, troverai un paio di file strani, uno con estensione stranissima e uno con estensione err, cancellali e riprova ad aprire il file!”
Lei esegue, poi sorride soddisfatta “Grazie, adesso me l’ha aperto e funziona tutto! Sei un mago!”
“Ok, adesso parliamo di compensi..” “Non dire caxxate! Piuttosto, perché non ci sono le ultime modifiche che ho fatto?”
“Quando hai salvato l’ultima volta?” “Boh?”
“Vai nella cartella Documents&Settings” “Ok, ci sono”
“Entra nella tua cartella” “Ok”
“Apri Impostazioni locali e quindi Temp” “Eh? Qui non c’è nulla del genere!”
“C’è: è una cartella nascosta, clicca sul menù Strumenti => Opzioni cartelle, nella finestra che si apre scheda Visualizzazione e clicca sotto su Visualizza cartelle e file nascosti!” “Uhm.. fatto! Occacchio!!! E cosa sono tutte queste cartelle sbiadite? Dei virus?”
“Non necessariamente, apri Impostazioni locali e dentro c’è una cartella Temp, apri anche quella” “Si, ci sono..”
“Cerca un file con estensione ac$, copialo da qualche parte e rinominalo con estensione dwg: quello è il più recente autosalvataggio di autocad” “Ok, dove lo copio?”
“Dove vuoi, poi lo rinomini come .dwg e lo apri con autocad..”
Dopo un po’ di attesa, apre il disegno “E adesso?” “Quello è la versione più recente che hai, se ci sono le tue modifiche sostituiscilo all’altro, altrimenti cancellalo!”
“No, non ci sono!” “Allora dovrai rifarle tutte!”
“Ma uffa! Perché?” “Perché autocad di default salva ogni 2 ore”
“E come faccio adesso?” "Rifai le modifiche!"
"Ma come faccio a fargliele tenere?" “Salva più spesso o imposta l'autosalvataggio più breve!”
Coca, panini, birra, cocaaaa
Era un periodo di grande pendolarismo con le ferrovie dello stato, in particolare la tratta Torino-Milano-Verona e ritorno.
Sulla tratta Milano-Verona in particolare non era raro (prendendo sempre lo stesso treno alla stessa ora) incontrare sempre le stesse persone, e in particolare mi rammento di un venditore ambulante.
Saliva alla stazione di Milano Centrale scendendo poi a Brescia, dove prendeva il treno in direzione opposta per tornare indietro.
Vestiva in maniera trasandata, e aveva con sé un secchio di plastica nel cui interno c'erano alcune lattine di bibite.
Malgrado il mio orario fosse serale, l'afosità estiva della pianura padana favoriva enormemente il commercio di bevande, e molti (specie balzando sul treno all'ultimo momento) aspettavano ansiosamente di sentire le grida identificative di costui, in quanto aveva effettivamente un grido identificativo particolare, o meglio una cadenza particolare nel gridare la propria merce.
Egli infatti passava di vagone in vagone urlando “Coca, panini, birra, cocaaaaaaaaa!!!” e l'ultimo coca lo pronunciava in un modo che, oltre alla lunghissima “a” finale, sembrava ci fosse pure la doppia: veniva fuori qualcosa tipo “coccaaaaaaa”
Nessuno l'ha mai visto vendere un panino (che non si sa nemmeno dove potessero essere) come nessuno l'ha mai visto pagare il biglietto, ma tutti lo conoscevano e aspettavano di sentire il suo caratteristico grido, per avere un po' di refrigerio.
Sulla tratta Milano-Verona in particolare non era raro (prendendo sempre lo stesso treno alla stessa ora) incontrare sempre le stesse persone, e in particolare mi rammento di un venditore ambulante.
Saliva alla stazione di Milano Centrale scendendo poi a Brescia, dove prendeva il treno in direzione opposta per tornare indietro.
Vestiva in maniera trasandata, e aveva con sé un secchio di plastica nel cui interno c'erano alcune lattine di bibite.
Malgrado il mio orario fosse serale, l'afosità estiva della pianura padana favoriva enormemente il commercio di bevande, e molti (specie balzando sul treno all'ultimo momento) aspettavano ansiosamente di sentire le grida identificative di costui, in quanto aveva effettivamente un grido identificativo particolare, o meglio una cadenza particolare nel gridare la propria merce.
Egli infatti passava di vagone in vagone urlando “Coca, panini, birra, cocaaaaaaaaa!!!” e l'ultimo coca lo pronunciava in un modo che, oltre alla lunghissima “a” finale, sembrava ci fosse pure la doppia: veniva fuori qualcosa tipo “coccaaaaaaa”
Nessuno l'ha mai visto vendere un panino (che non si sa nemmeno dove potessero essere) come nessuno l'ha mai visto pagare il biglietto, ma tutti lo conoscevano e aspettavano di sentire il suo caratteristico grido, per avere un po' di refrigerio.
No, quello non è un apposito sostegno…
A Torino, gli autobus non sono sicuramente un esempio di comodità.
Attualmente stanno migliorando il parco macchine, ma ai tempi di questa storia (praticamente quando usavo i mezzi pubblici per motivi scolastici e non lavorativi) si trovavano in giro solamente catorci. Come dicevo, attualmente stanno migliorando il parco macchine.. ma solo quello!
Normalmente erano vecchi e molto scomodi, sempre strapieni al punto che talvolta sarebbe stato preferibile lasciar passare e attendere il successivo, se non fosse che si rischiava di aspettare per delle mezz'ore buone, per giunta la maggioranza dei conducenti che incontravo io guidavano come dei veri pirati della strada e, di conseguenza, tra l'affollamento, le manovre brusche e la difficoltà a reggersi agli appositi sostegni praticamente inaccessibili a chiunque non sia alto esattamente come il progettista originale di tali mezzi, qualcuno rischiava pure di capitombolare, al chè sopraggiungeva l'istinto di sopravvivenza, le mani scattavano alla ricerca disperata di un sostegno a cui aggrapparsi e..
..e fu così che quel lontano giorno salvai da un capitombolo una donna, grazie alle eroiche prestazioni del mio supporto hardware e alla mia prontezza di spirito nell'afferrarla e tenerla con le mani, in modo che si rassicurasse sul proprio equilibrio... e la smettesse di stringere così forte i sostegni ai quali si era aggrappata...
Miiiiii...cheddolore!!!
Attualmente stanno migliorando il parco macchine, ma ai tempi di questa storia (praticamente quando usavo i mezzi pubblici per motivi scolastici e non lavorativi) si trovavano in giro solamente catorci. Come dicevo, attualmente stanno migliorando il parco macchine.. ma solo quello!
Normalmente erano vecchi e molto scomodi, sempre strapieni al punto che talvolta sarebbe stato preferibile lasciar passare e attendere il successivo, se non fosse che si rischiava di aspettare per delle mezz'ore buone, per giunta la maggioranza dei conducenti che incontravo io guidavano come dei veri pirati della strada e, di conseguenza, tra l'affollamento, le manovre brusche e la difficoltà a reggersi agli appositi sostegni praticamente inaccessibili a chiunque non sia alto esattamente come il progettista originale di tali mezzi, qualcuno rischiava pure di capitombolare, al chè sopraggiungeva l'istinto di sopravvivenza, le mani scattavano alla ricerca disperata di un sostegno a cui aggrapparsi e..
..e fu così che quel lontano giorno salvai da un capitombolo una donna, grazie alle eroiche prestazioni del mio supporto hardware e alla mia prontezza di spirito nell'afferrarla e tenerla con le mani, in modo che si rassicurasse sul proprio equilibrio... e la smettesse di stringere così forte i sostegni ai quali si era aggrappata...
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