Mah!


Oggi avevo un appuntamento da un cliente, per ricevere le informazioni necessarie a modificare un lavoro.

Arrivo e segnalo alla reception il nominativo di colui che mi aspetta alla segretaria, che lo chiama prima di dissolversi in un buco nero (si: è una ditta piuttosto strana... ;) )

Poco dopo arriva un terzo (già noto) che mi dice di seguirlo in una sedicente sala riunioni, dove attendiamo chiacchierando l'arrivo di colui che dovrebbe darmi tutte le informazioni.

Pochi istanti e si apre la porta dietro di me, e sento una voce femminile che conosco abbastanza dirmi: «Ingegnere, volevo salutarla di persona, dato che finalmente ci conosciamo!»
La voce era nota in quanto ci siamo sentiti telefonicamente decine di volte per vari lavori, ma naturalmente non l'avevo mai vista di persona, quindi mentre sta dicendo la frase iniziale mi alzo, mi volto e... resto di sasso!!! :O
Mi sembra di essere entrato in un tunnel spaziotemporale e di essere stato teletrasportato in un altro mondo o in un'altra dimensione, e riesco a stento a evitare di fare l'ennesima figuraccia color cioccolato, dicendole «Buongiorno sig.ra K., andavano bene le modifiche apportate al disegno?» mentre le stringo la mano, anche se temo che abbia notato quell'attimo di smarrimento che ho avuto non appena mi sono voltato verso di lei, ma ha gentilmente fatto finta di niente.
Lei risponde «Si si, tutto a posto, tutto perfetto, tutto ok! Adesso devo tornare al lavoro ma ci tenevo a incontrarla di persona dopo che ci siamo sentiti sempre solo per telefono e per email! E' un piacere per me averla finalmente incontrata!» «Il piacere è tutto mio, signora K.!»
Lei sparisce mentre entra colui che aspettavo (e che è anche il superiore di lei) e torna immediatamente nell'ufficio disegnatori, dove la raggiungerò più tardi, quando il suo superiore le chiederà di darmi alcuni file, che lei metterà sulla mia chiavetta USB, completando l'operazione con un sorriso «Se ci sono problemi con i file, mi chiami senza indugio e glieli rimando via email immediatamente: il mio numero di cellulare ce l'ha, non si faccia problemi: sono a disposizione!»
«Grazie, gentilissima come sempre!» le rispondo mentre recupero la chiavetta USB dalle sue mani che tardano un istante di troppo a lasciarla...

Ora, cosa c'è di così strano in questa scena ambientata presso la sede di un mio cliente dove sono stato diverse volte e ho incontrato diverse persone con le quali ho collaborato dal mio ritorno dall'esilio serbo?

In realtà non ci sarebbe nulla di strano, anche se l'esuberanza della gentil fanciulla ha ben poco di piemontese (non ci sono più abituato a simili trattamenti... ;) ) quindi l'attimo di imbarazzo iniziale è stato dovuto a tutt'altro, ovvero al fatto che nell'istante che mi sono voltato e l'ho vista, a parte il colore dei capelli ho visto un volto che in qualche modo conoscevo già e che mi ha convinto ancora una volta che al mondo chiunque ha qualche sosia, e soprattutto al fatto che mi sono rivisto in una situazione in cui sto rischiando di imitare un mio vecchio amico nottambulo che sembrava sparito nel nulla tempo fa, ma ultimamente sta dando fin troppi segni di vita... ;)

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