Finalmente la guerra è finita (o almeno parte della guerra): oggi le nostre imponenti forze di cielo, di terra e di mare si stanno spostando verso il fronte per consegnare al nemico la resa incondizionata…
Ok, senza sparare troppe cazzate, è finalmente giunta l’ora della consegna, e oggi PiccoloCapo, GrandeCapo, CapoCantierista, CapoCommessa, Termico e ArchitettoSenzaRitegno sono in viaggio per consegnare materialmente al Cliente il frutto di queste giornate di fatica, odio e massacro…
Sono partiti stamane prima dell’alba, in macchina, perché a causa di una otite GrandeCapo non può prendere l’aereo e non intende rimborsare biglietti aerei e benzina e pedaggi autostradali… ergo, tutti insieme appassionatamente in auto verso quei lidi lontani nel profondo sud della nostra penisola… (circa 950 km in andata e idem in ritorno)
PiccoloCapo sarà pienamente soddisfatto del viaggio, visto che è l’unico non fumatore in mezzo a un gruppo che se ne strafotte persino della legge che vieta di fumare nei luoghi pubblici, poi capiterà pure che ad un certo punto venga affidata la guida a Termico, che… da bravo ingegnere è contrario agli sprechi e chi lo conosce sa che lui non è soddisfatto finchè non ha mandato la lancetta del contachilometri a fondo scala… indipendentemente da quale sia il valore di fondo scala… e sono anche famose le sue frenate “mangia-targa”
Nota dolente: Termico ha completato la sua parte di lavoro verso le 2 di notte… e sono partiti verso le 5 di mattina… ma lui abita a un’ora di strada dall’ufficio… quanto avrà dormito?
…
In fondo mi dispiace: ero piuttosto affezionato a quel gruppetto…
Buona Pasqua
Sono a casa, davanti al computer acceso.
Di fronte a me ho la schermata di windows (virtualizzato, ma non nel senso di trasformato in un sistema operativo davvero funzionante) e sto facendo gli ultimi ritocchi alle lavorazioni che andranno consegnate mercoledì…
Per fortuna ho di fronte a me, sull’altro desktop virtuale, anche la schermata di epiphany (il browser che utilizzo con il mio gnomo…) e posso, ogni tanto, cliccare e dare uno sguardo alle schede aperte sui miei forum preferiti (chi si collega lì e guarda gli utenti in linea, vedrà probabilmente il mio nick fermo a osservare la home, o intento a fare una ricerca: non lo so di preciso, non ho mai provato… in realtà sono impegnato altrove.
Procedo con i miei lavori e ogni tanto posto una risposta nei vari forum… e nel frattempo mi rendo conto che, in fondo, è Pasqua…
Buona Pasqua a tutti!
Di fronte a me ho la schermata di windows (virtualizzato, ma non nel senso di trasformato in un sistema operativo davvero funzionante) e sto facendo gli ultimi ritocchi alle lavorazioni che andranno consegnate mercoledì…
Per fortuna ho di fronte a me, sull’altro desktop virtuale, anche la schermata di epiphany (il browser che utilizzo con il mio gnomo…) e posso, ogni tanto, cliccare e dare uno sguardo alle schede aperte sui miei forum preferiti (chi si collega lì e guarda gli utenti in linea, vedrà probabilmente il mio nick fermo a osservare la home, o intento a fare una ricerca: non lo so di preciso, non ho mai provato… in realtà sono impegnato altrove.
Procedo con i miei lavori e ogni tanto posto una risposta nei vari forum… e nel frattempo mi rendo conto che, in fondo, è Pasqua…
Buona Pasqua a tutti!
Fuoco amico…
Vi ricordate la preparazione dell’assalto?
Come in ogni battaglia, anche in questa trincea ci sono le vittime del fuoco amico...
E’ l’ora degli ultimi ritocchi per la battaglia finale: la data dell’assalto (o della consegna finale) viene di volta in volta rinviata, mentre gli ArchitettiSenzaRitegno continuano a cambiare le disposizioni delle planimetrie e noi (plurale majestatis, ovvio) continuiamo a spostare gli impianti per starci dietro…
Nel frattempo arrivano le telefonate del Cliente che tende a risparmiare su tutto, e le cui domande classiche sono: “…Ma a che serve l’illuminazione di sicurezza lungo le vie di fuga? Dobbiamo metterle per forza tutte quelle lampade? E perché devono avere un’alimentazione elettrica separata?…”
Nel frattempo arriva il collega che non sa usare la ciofeca e mi chiede se posso fargli il lavoro, io gli rispondo con la massima gentilezza di cui sono capace di non rompermi i coglioni e telefonare all’assistenza tecnica (???) della ciofeca, e lui invece va a piangere da PiccoloCapo, che viene lì a chiedermi “Se hai un attimo di tempo, dagli una mano: deve finire il lavoro entro stasera”
La mia risposta classica è: “Quindi sospendo questo?”
PiccoloCapo ci riflette un po’, poi annuisce “Se non si può fare altrimenti…”
(vi ricordate quello sketch – mi pare fosse di Lino Banfi – in cui il protagonista, che aveva cominciato pigiando un pulsante all’accendersi di una lampadina era ormai talmente iperincasinato che aveva risposto + o – così: nel frattempo, visto che ho ancora il culo libero, se ha anche una scopa provvedo a fare le pulizie…)
Visto che l’ordine (e quindi la responsabilità delle conseguenze) è di PiccoloCapo (che, si presume, sappia quello che fa… si presume ho detto, che ridete?), sospendo il mio lavoro e prendo le informazioni necessarie dal collega…
Lo sapete meglio di me che, conoscendo la ciofeca, quel lavoro si fa in meno di un’ora, ma avete capito che PiccoloCapo ha detto che deve finire entro sera? E sapete che il fatto che il collega sia ricorso piangendo all’intercessione di PiccoloCapo solo per evitare di fare il suo lavoro ha attivato in me la modalità [bastardinside]?
In un’ora termino il suo lavoro (so che dovrà consegnare il giorno dopo, e so che quando ho bisogno io di una mano egli si astiene dall’aiutarmi), ma non lo metto sul non-server, e riprendo a fare il mio (anche la mia consegna è prossima…)
Dopo un paio d’ore viene a chiedermi se ho già finito “Non ancora!”
Va via, io proseguo sul mio lavoro…
Dopo mezz’ora torna alla carica “Hai finito?” “No!” “Ma a me serve…” “Fattelo te, se sei più veloce!”
Va via, io proseguo sul mio lavoro…
Dopo un’ora ritorna “Finito?” “Non ancora!” “Ma io devo ancora fare il computo, il capitolato e la relazione…” “Per capitolato e relazione non ti servono i risultati della ciofeca!” “Ma che ci scrivo?” “Eccheccazzonesoio?”
Va via e comincia a cercare di impostare e abbozzare capitolato e relazione… io proseguo sul mio lavoro…
Manca un’ora al termine dell’orario canonico, l’ho già mandato via infinite volte e mi sono rifiutato di fargli capitolato e relazione, opponendo un rifiuto anche a PiccoloCapo, con la frase “Cosa ne so io di questo lavoro? Nel tempo che mi spiega cosa devo scrivere, fa prima lui a scriverselo: le basi ci sono, modifica quello che deve modificare ed è pronto!” PiccoloCapo mi ha comunque ordinato di preparargli almeno il computo…
A quel punto, gli comunico che ho messo i risultati della ciofeca sul non-server, quindi può prenderli e farci quello che deve.
Approfittando delle potenzialità intrinseche della ciofeca (che in fondo ha delle buone potenzialità, se non fosse che mangia troppa memoria, blocca il computer ogni 3x2 e abbisogna esclusivamente di programmi accessori di marca rinomata), ho anche impostato il computo metrico, che ho messo nel non-server assieme al resto dei risultati.
Fatto tutto, lo comunico a PiccoloCapo e riprendo a lavorare sul mio lavoro.
Dopo dieci minuti, il collega lancia un urlo lacerante, quando si rende conto che la ciofeca ha, tra i suoi innumerevoli difetti, anche il fatto che schemi elettrici, relazioni e computi metrici seguono uno standard loro… che non ha nulla a che fare con lo standard aziendale!!!
Viene da me urlando (in compagnia di PiccoloCapo) e mi chiede spiegazioni, io lo guardo e rispondo “Chiama la loro assistenza tecnica (???) e chiedi a loro le spiegazioni del perché un programma che costa così caro non è nemmeno capace di tenere su le formattazioni impostate per word, excel e autocad!” PiccoloCapo, che aveva provato una volta a chiamare l’assistenza tecnica, scuote la testa, poi fa “E cosa possiamo fare?” “Basta semplicemente aprire i documenti creati e reimpostarli secondo la nostra formattazione, come facciamo ogni volta…” PiccoloCapo mi guarda, ma lo stronco subito “…Se non avessi la necessità di recuperare il tempo perduto su questo lavoro, lo farei io, comunque non ci vuole molto tempo…”
Rassicurati da questa frase, i due si allontanano e io, vista l’ora, spengo la macchina e vado via: a me gli straordinari non li pagano… a proposito, visto che a lui li pagano, il mio collega in fondo dovrebbe ringraziarmi (forse ho dimenticato di dire che il concetto del “non molto tempo” è piuttosto relativo… devo fare qualcosa per la mia memoria: dimentico spesso le cose…)
Come in ogni battaglia, anche in questa trincea ci sono le vittime del fuoco amico...
E’ l’ora degli ultimi ritocchi per la battaglia finale: la data dell’assalto (o della consegna finale) viene di volta in volta rinviata, mentre gli ArchitettiSenzaRitegno continuano a cambiare le disposizioni delle planimetrie e noi (plurale majestatis, ovvio) continuiamo a spostare gli impianti per starci dietro…
Nel frattempo arrivano le telefonate del Cliente che tende a risparmiare su tutto, e le cui domande classiche sono: “…Ma a che serve l’illuminazione di sicurezza lungo le vie di fuga? Dobbiamo metterle per forza tutte quelle lampade? E perché devono avere un’alimentazione elettrica separata?…”
Nel frattempo arriva il collega che non sa usare la ciofeca e mi chiede se posso fargli il lavoro, io gli rispondo con la massima gentilezza di cui sono capace di non rompermi i coglioni e telefonare all’assistenza tecnica (???) della ciofeca, e lui invece va a piangere da PiccoloCapo, che viene lì a chiedermi “Se hai un attimo di tempo, dagli una mano: deve finire il lavoro entro stasera”
La mia risposta classica è: “Quindi sospendo questo?”
PiccoloCapo ci riflette un po’, poi annuisce “Se non si può fare altrimenti…”
(vi ricordate quello sketch – mi pare fosse di Lino Banfi – in cui il protagonista, che aveva cominciato pigiando un pulsante all’accendersi di una lampadina era ormai talmente iperincasinato che aveva risposto + o – così: nel frattempo, visto che ho ancora il culo libero, se ha anche una scopa provvedo a fare le pulizie…)
Visto che l’ordine (e quindi la responsabilità delle conseguenze) è di PiccoloCapo (che, si presume, sappia quello che fa… si presume ho detto, che ridete?), sospendo il mio lavoro e prendo le informazioni necessarie dal collega…
Lo sapete meglio di me che, conoscendo la ciofeca, quel lavoro si fa in meno di un’ora, ma avete capito che PiccoloCapo ha detto che deve finire entro sera? E sapete che il fatto che il collega sia ricorso piangendo all’intercessione di PiccoloCapo solo per evitare di fare il suo lavoro ha attivato in me la modalità [bastardinside]?
In un’ora termino il suo lavoro (so che dovrà consegnare il giorno dopo, e so che quando ho bisogno io di una mano egli si astiene dall’aiutarmi), ma non lo metto sul non-server, e riprendo a fare il mio (anche la mia consegna è prossima…)
Dopo un paio d’ore viene a chiedermi se ho già finito “Non ancora!”
Va via, io proseguo sul mio lavoro…
Dopo mezz’ora torna alla carica “Hai finito?” “No!” “Ma a me serve…” “Fattelo te, se sei più veloce!”
Va via, io proseguo sul mio lavoro…
Dopo un’ora ritorna “Finito?” “Non ancora!” “Ma io devo ancora fare il computo, il capitolato e la relazione…” “Per capitolato e relazione non ti servono i risultati della ciofeca!” “Ma che ci scrivo?” “Eccheccazzonesoio?”
Va via e comincia a cercare di impostare e abbozzare capitolato e relazione… io proseguo sul mio lavoro…
Manca un’ora al termine dell’orario canonico, l’ho già mandato via infinite volte e mi sono rifiutato di fargli capitolato e relazione, opponendo un rifiuto anche a PiccoloCapo, con la frase “Cosa ne so io di questo lavoro? Nel tempo che mi spiega cosa devo scrivere, fa prima lui a scriverselo: le basi ci sono, modifica quello che deve modificare ed è pronto!” PiccoloCapo mi ha comunque ordinato di preparargli almeno il computo…
A quel punto, gli comunico che ho messo i risultati della ciofeca sul non-server, quindi può prenderli e farci quello che deve.
Approfittando delle potenzialità intrinseche della ciofeca (che in fondo ha delle buone potenzialità, se non fosse che mangia troppa memoria, blocca il computer ogni 3x2 e abbisogna esclusivamente di programmi accessori di marca rinomata), ho anche impostato il computo metrico, che ho messo nel non-server assieme al resto dei risultati.
Fatto tutto, lo comunico a PiccoloCapo e riprendo a lavorare sul mio lavoro.
Dopo dieci minuti, il collega lancia un urlo lacerante, quando si rende conto che la ciofeca ha, tra i suoi innumerevoli difetti, anche il fatto che schemi elettrici, relazioni e computi metrici seguono uno standard loro… che non ha nulla a che fare con lo standard aziendale!!!
Viene da me urlando (in compagnia di PiccoloCapo) e mi chiede spiegazioni, io lo guardo e rispondo “Chiama la loro assistenza tecnica (???) e chiedi a loro le spiegazioni del perché un programma che costa così caro non è nemmeno capace di tenere su le formattazioni impostate per word, excel e autocad!” PiccoloCapo, che aveva provato una volta a chiamare l’assistenza tecnica, scuote la testa, poi fa “E cosa possiamo fare?” “Basta semplicemente aprire i documenti creati e reimpostarli secondo la nostra formattazione, come facciamo ogni volta…” PiccoloCapo mi guarda, ma lo stronco subito “…Se non avessi la necessità di recuperare il tempo perduto su questo lavoro, lo farei io, comunque non ci vuole molto tempo…”
Rassicurati da questa frase, i due si allontanano e io, vista l’ora, spengo la macchina e vado via: a me gli straordinari non li pagano… a proposito, visto che a lui li pagano, il mio collega in fondo dovrebbe ringraziarmi (forse ho dimenticato di dire che il concetto del “non molto tempo” è piuttosto relativo… devo fare qualcosa per la mia memoria: dimentico spesso le cose…)
Tanti auguri
Oggi è un giorno speciale: l’ennesimo anniversario della comparsa sulla terra di questo demone assetato di sangue…
Buon compleanno, vampiro…
Buon compleanno, vampiro…
Sangue fresco
Oggi è arrivata una nuova collega, giovane e abbastanza carina (secondo gli standard umani classici…), che collaborerà con RSPCapo nell’ambito della sicurezza e della prevenzione (ma sono sicurissimo che non parleranno di preservativi…)
Come in ogni ambito umano, l’arrivo di cotanta bellezza ha provocato uno sconvolgimento totale.
La nuova presenza è stata salutata dai maschi dell’ufficio con un’esuberante scarica di ormoni e con continue attenzioni e giri di presentazione e inviti alla macchinetta del caffè… (lo so perché è sempre stato così, lì dentro, con tutte le nuove arrivate)
Io, reduce da uno sdoppiamento tra un cantiere difficile e una progettazione bastarda, arrivo in ufficio con ben un’ora di ritardo rispetto al mio solito, mi esibisco in un olimpionico lancio della borsa (con conseguente scatto da centometrista di Disegnatrice, anche se la borsa non l’avrebbe mai presa… peccato…), in un ruggito degno del simbolo della MGM e, mentre il catorcio che si ostinano a chiamare “workstation” fa finta di accendersi, vado a fare il pieno di caffeina… ed ecco che incontro la leggiadra fanciulla e RSPCapo e tutti i miei colleghi maschi, lei sconvolta dalle mie imprecazioni, RSPCapo sconvolto dalle mie bestemmie, i colleghi sconvolti dalla luce sanguinaria che trapela dal mio sguardo (e che hanno imparato a conoscere e temere…): praticamente ho causato uno sconvolgimento totale… ;-P
Al solito, dopo il pieno di caffeina sono un pochino più umano e più trattabile, così ne approfittano per adempiere all’obbligo di presentarmi la fanciulla e io capisco di dovermi attenere all’obbligo di salutarla e mostrarmi cordiale (così mi astengo dal chiederle direttamente che gruppo sanguigno abbia… c’è tempo, per scoprire tutto…)
Tornato alla mia postazione, dopo il caffè (dei convenevoli non me ne può fregare di meno… sconvolgendo anche la fanciulla che ormai credeva di essere fonte di venerazione da parte di tutti i colleghi maschi…), scopro la presenza nella stanza (oltre alle canoniche Disegnatrice e Termica) di Segretaria, tutte intente a confabulare tra loro sulla nuova arrivata, al punto che non mi degnano di uno sguardo (dovrebbe arrivare una nuova collega ogni giorno: vivrei tranquillo).
Lascio in stand-by il neurone dedicato e mi immergo nei meandri della progettazione bastarda (della quale non so assolutamente niente, a parte la data di scadenza… troppo vicina…)
Il fatto di avere il neurone in stand-by, mi fa comunque captare avvisi secondo cui la nuova arrivata deve aver fatto colpo, sia sui colleghi maschi (gli effetti sono abbastanza evidenti) sia sulle colleghe femmine (gli effetti sono molto meno evidenti, ma egualmente tangibili e palpabili…)
Ecco una sintesi veloce di alcune delle frasi che ho percepito:
“…ma hai visto che vestito?…” “…e come ancheggia…” “…secondo me sono finte…” “…e tutti quegli stronzi che le sbavano dietro…” “…e a noi non ci cagano nemmeno…” “…già, adesso è arrivata la sciacquetta e glielo ha fatto rizzare a tutti…”
L’invidia (no: non gelosia, invidia…) è una brutta bestia, non c’è che dire…
Mi ha fatto comunque sorridere il fatto che alle tre donne impegnate in questa fase di spetteguless mancano tre cose che la neopromossa “sciacquetta” pare abbia:
1) una discreta bellezza modello “acqua e sapone” (e se l’ho notata io, vuol dire che è vero…)
2) nessun impegno sentimentale evidente (parlo di fidanzati, mariti, figli e simili assortimenti di ostacoli al procedere di una relazione…)
3) la memoria per ricordare che anche il loro arrivo è stato trattato nello stesso identico modo (cambiava solo la macchinetta del caffè…)
4) ok, ho sbagliato a contare… la capacità di fare silenzio e non rompere i cojoni al sottoscritto…
Come in ogni ambito umano, l’arrivo di cotanta bellezza ha provocato uno sconvolgimento totale.
La nuova presenza è stata salutata dai maschi dell’ufficio con un’esuberante scarica di ormoni e con continue attenzioni e giri di presentazione e inviti alla macchinetta del caffè… (lo so perché è sempre stato così, lì dentro, con tutte le nuove arrivate)
Io, reduce da uno sdoppiamento tra un cantiere difficile e una progettazione bastarda, arrivo in ufficio con ben un’ora di ritardo rispetto al mio solito, mi esibisco in un olimpionico lancio della borsa (con conseguente scatto da centometrista di Disegnatrice, anche se la borsa non l’avrebbe mai presa… peccato…), in un ruggito degno del simbolo della MGM e, mentre il catorcio che si ostinano a chiamare “workstation” fa finta di accendersi, vado a fare il pieno di caffeina… ed ecco che incontro la leggiadra fanciulla e RSPCapo e tutti i miei colleghi maschi, lei sconvolta dalle mie imprecazioni, RSPCapo sconvolto dalle mie bestemmie, i colleghi sconvolti dalla luce sanguinaria che trapela dal mio sguardo (e che hanno imparato a conoscere e temere…): praticamente ho causato uno sconvolgimento totale… ;-P
Al solito, dopo il pieno di caffeina sono un pochino più umano e più trattabile, così ne approfittano per adempiere all’obbligo di presentarmi la fanciulla e io capisco di dovermi attenere all’obbligo di salutarla e mostrarmi cordiale (così mi astengo dal chiederle direttamente che gruppo sanguigno abbia… c’è tempo, per scoprire tutto…)
Tornato alla mia postazione, dopo il caffè (dei convenevoli non me ne può fregare di meno… sconvolgendo anche la fanciulla che ormai credeva di essere fonte di venerazione da parte di tutti i colleghi maschi…), scopro la presenza nella stanza (oltre alle canoniche Disegnatrice e Termica) di Segretaria, tutte intente a confabulare tra loro sulla nuova arrivata, al punto che non mi degnano di uno sguardo (dovrebbe arrivare una nuova collega ogni giorno: vivrei tranquillo).
Lascio in stand-by il neurone dedicato e mi immergo nei meandri della progettazione bastarda (della quale non so assolutamente niente, a parte la data di scadenza… troppo vicina…)
Il fatto di avere il neurone in stand-by, mi fa comunque captare avvisi secondo cui la nuova arrivata deve aver fatto colpo, sia sui colleghi maschi (gli effetti sono abbastanza evidenti) sia sulle colleghe femmine (gli effetti sono molto meno evidenti, ma egualmente tangibili e palpabili…)
Ecco una sintesi veloce di alcune delle frasi che ho percepito:
“…ma hai visto che vestito?…” “…e come ancheggia…” “…secondo me sono finte…” “…e tutti quegli stronzi che le sbavano dietro…” “…e a noi non ci cagano nemmeno…” “…già, adesso è arrivata la sciacquetta e glielo ha fatto rizzare a tutti…”
L’invidia (no: non gelosia, invidia…) è una brutta bestia, non c’è che dire…
Mi ha fatto comunque sorridere il fatto che alle tre donne impegnate in questa fase di spetteguless mancano tre cose che la neopromossa “sciacquetta” pare abbia:
1) una discreta bellezza modello “acqua e sapone” (e se l’ho notata io, vuol dire che è vero…)
2) nessun impegno sentimentale evidente (parlo di fidanzati, mariti, figli e simili assortimenti di ostacoli al procedere di una relazione…)
3) la memoria per ricordare che anche il loro arrivo è stato trattato nello stesso identico modo (cambiava solo la macchinetta del caffè…)
4) ok, ho sbagliato a contare… la capacità di fare silenzio e non rompere i cojoni al sottoscritto…
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