Il ritorno...

E me ne andai, ma in serata squillò il cellulare!
“Ciao GrandeCapo!”
“Ciao MK! Ero convinto di trovarti al lavoro!”
“Senza prima parlare di cosa devo fare e, soprattutto, di quanto mi offri per farlo?”
“Certo certo, mi pare ovvio!”
“Ma cos’è? Lo slogan aziendale?”
“Cosa?”
“No niente! Allora?”
“Ci vediamo domani?”
“Ci sei?”
“Io no, ma c’è Architetto e potete cominciare a lavor...”
“Scusa, ma quale parte di ‘senza prima parlare di cosa devo fare e di quanto mi offri’ non era chiara?”
“Ma che c’entra? Ci conosciamo da anni! Non hai più fiducia in noi?”
“Dopo che mi hai lasciato a casa per un anno e mezzo perché non c’era più lavoro, e poi mi hai mandato in Serbia con accordi specifici che tuo fratello si è rimangiato completamente e mi ha sbattuto fuori quando ho fatto esattamente quello che mi aveva detto?”
“Ma quello l’ha fatto lui! Io non ti avrei mai mandato via!”
“A parte la prima volta, ma per quanto riguarda la seconda non mi ricordo che tu abbia detto nulla a riguardo!”
“Vabbè! Acqua passata! Ci stai o no, a collaborare con noi?”
“Ne discutiamo per telefono o ne parliamo seduti a un tavolo?”
“Ma io non ci sarò fino a domani sera!”
“Ok, a domani sera, allora!”
“Ma...”
“Prima ne parliamo, prima prendiamo una decisione e prima posso cominciare a collaborare con voi!”
“Certo certo, mi pare ovvio!”
“Appunto! A domani sera!”
“Ok!”

Primo incontro!

E fu così che quel lunedì andai!

Raggiunta a piedi l'area pedonale, mi sono diretto verso il palazzo extra-figo (che francamente a me fa un po' cagare, ma sono io che sono strano...) e entro nel portone, raggiungo l'ascensore e salgo fino all'ultimo piano.
Esco dall'ascensore e mi trovo davanti 2 porte: una è intestata a una famiglia e l'altra a un'agenzia immobiliare! Ma di società di ingegneria nemmeno l'ombra.

Incerto sul da farsi, provo a chiamare GrandeCapo, ma il cellulare praticamente non ha segnale!

Allora suono al campanello dell'agenzia immobiliare!
Mi apre una donna, evidentemente la segretaria, che mi fa "Buongiorno, si accomodi pure!" e mi fa entrare.
Io le dico "Mi scusi, sto cercando l'ingegnere GrandeCapo..."
Lei mi guarda un istante "Certo certo! Mi pare ovvio!"
"Ma è qua?"
"Certo! Mi pare ovvio!"
"Ah, a me nemmeno tanto, ma se lo dice lei ne sono felice!"
"Certo certo! Mi pare ovvio! Lei chi sarebbe? Chi devo annunciare?"
"Io sono MK, e ho un appuntamento!"
"Certo certo! Mi pare ovvio!"
Si allontana e dopo un paio di minuti arriva Architetto "Ehilà! Mk!"
"Ciao Architetto!"
"Vieni vieni! Accomodati! Prendi un caffè?"
Io lo seguo, e incrociamo la segretaria di prima "Ah! Ci pensi te? Che io GrandeCapo non l'ho trovato!"
"Si Segretaria: ci  penso io! Quando arriverà GrandeCapo digli che MK è con me!"
"Certo certo! Mi pare ovvio!" e sparisce rapida dentro un ufficio

Architetto mi offre un caffè, poi mi fa fare un giro panoramico dell'ufficio e infine ci sediamo alla sua scrivania, dove mi ha illuminato sulla situazione: lo studio ha un paio di lavori da gestire, prettamente elettrici, e ovviamente (come sempre) hanno bisogno di qualcuno che levi loro le castagne dal fuoco e, quando castagne e fuoco sono elettrici, chi possono chiamare?

"...e così, occorre che tu ci dia una mano in queste attività..."
"Ne dobbiamo parlare... anche con GrandeCapo, anche per chiarire la situazione economica oltre che quella tecnica..."
"Certo certo! Mi pare ovvio!"
"Uhm... e GrandeCapo dov'è?"
"Oggi è da un cliente ma arriva più tardi, siediti pure e cominciamo a lavorare!"
Lo guardo con una luce fredda e senza alcuna espressione, poi sento la mia voce sibilare "Se non ho indicazioni precise da GrandeCapo io non comincio nulla!"
"Ma te lo dico io..."
"Sei tu che mi pagherai?"
"No, la società..."
"E allora devo parlare con chi materialmente emetterà i pagamenti!"
"Ma arriva nel pomeriggio e noi abbiamo fretta..."
"Anch'io ho fretta! Devo tornare in sede a completare un lavoro per i miei clienti!"
E in quel momento, dall'altra stanza, sentiamo una voce femminile "Certo certo! Mi pare ovvio!" e uscire con una sonora risata.

Convinto quindi di esser stato preso per i fondelli, mi alzo e vado verso la porta per andarmene via!

A volte ritornano... ancora...

Una mattina, mentre procedevo tranquillamente per la strada, rilassato e tranquillo come non mi capita quasi mai, mentre attraverso avverto una musichetta che non era esattamente quella dell'avvisatore acustico per ipovedenti montato sul semaforo secoli prima, quando i sindaci sapevano fare il loro lavoro e non erano solo pagliacci incompetenti dediti esclusivamente alla realizzazione di piste ciclabili... o di preamboli per catastrofi... ma questa è un'altra storia!

Rispondo al telefonino e odo una voce nota che mi chiama
"Ciao MK, come va?"
"Ciao GrandeCapo, bene grazie, e te?"
"Tutto bene, tutto bene!"
"Ok, a cosa devo questa chiamata, dopo tanto tempo (e dopo che mi avete sbattuto fuori dalla squadra quando non vi sono più servito per la Serbia)?"
"Ancora con questa storia? Ma non riesci proprio a dimenticare niente? Comunque... beh, come saprai la Grande Società è fallita..."
"...ovvio..."
"...infatti, e ora sto riorganizzando la squadra: ho già recuperato gli elementi migliori (Architetto e ProgettaMannaggiamenti), quindi mi chiedevo se tu eri ancora disponibile e ridotto in condizioni tali da accettare la miseria che ti do per farmi i lavori di cui ho bisogno?"
"Beh, ne possiamo parlare..."
"Ottimo, quindi sei in crisi anche te?"
"In realtà no: sto lavorando, ma ho abbastanza tempo per un altro cliente!"
"Ah... ma non sei nella merda? Noi siamo falliti e credevo che..."
"Io non devo gestire una struttura di 30 persone con prezzi praticamente identici a quelli che farei solo per me!"
"..."
"Ok, quando ci vediamo?"
"Beh... lunedì mattina va bene?"
"Un momento..." - consulto l'agenda - "...si, ok, va bene! Dove vi siete reincarnati?"
"Ah ecco... dunque... siamo in pieno centro, in zona pedonale, un palazzo d'epoca liberty con affitti talmente cari che nessuno ci verrebbe... ma fa comunque figo ed è indispensabile un ufficio così..."
"Quindi non hai capito un cazzo dalla storia? Ok, ci vediamo lunedì!"
"Vabbè... a lunedì..."

Il mondo del se...

O vvero, cosa sarebbe successo se...? Il primo esempio che mi viene in mente è cosa sarebbe successo se me ne fossi fregato del mobb...