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Presentazione...

 Il giorno designato mi presento quindi all'indirizzo e individuo subito il cantiere (da un lato della strada c'è un paio di edifici e qualche negozio, dall'altro un benzinaio con dietro una recinzione al cui interno torreggiano un edificio in costruzione, una gru e una serie incredibile di ponteggi. Entro e mi si avvicina un personaggio che risulta essere il responsabile del cantiere edile. CapoCantiere: "Buongiorno! Che volete?" Io: "Sono MK, GrandeCapo mi ha detto di presentarmi qui oggi!" "Ah! Voi siete l'ingegnere?" "Beh, per essere ingegnere lo sono, non so però se sono quello che intendete!" "Se voi siete l'ingegnere elettrico allora siete quello giusto!" "Sarei elettrotecnico, ma adesso ci chiamano tutti elettrici quindi si: sono io!" "Allora venite, che vi porto dal vostro collega!" "Ok, la seguo!" Mentre cercavo di capire se mi dava del "voi" per via del mio fisico a

Intervallo

 E infatti, poco prima dell'inizio di questa avventura, mi aveva convocato un altro vecchio conoscente , di cui non ricordo assolutamente se ho già scritto o meno in queste pagine. Un geometra che pensava in grande e voleva conquistare il mondo, soprattutto quello degli impianti elettrici, dato che quello dell'edilizia sembrava fosse già di sua pertinenza, e ovviamente quando cerchi di entrare nel mondo degli impianti elettrici e hai idee meravigliose, ma nessuna esperienza, cosa ti serve? Un elemento capace, esperto e pronto a scendere in campo, e io, dopo la Serbia, ero relativamente libero! E fu così che mi convocò, mi fece i soliti discorsi pregni di gloria, sogni, speranze, castelli in aria e quant'altro, poi quando io stavo già per alzarmi e andarmene, si ricordò che ci conoscevamo già e mi disse: "Io ho bisogno di qualcuno che mi gestisca la parte impiantistica ed elettrica nei cantieri! Qualcuno di cui posso fidarmi! Ho bisogno di te!" Lo guardai e pensai

Rivelazioni

 In quei giorni mi accorsi che, malgrado la disinvoltura con cui GrandeCapo accettava ogni offerta e ogni richiesta di rimborso spese, non sembrava che uscissero facilmente soldi dalle sue tasche. Eravamo ormai alla scadenza del mese e parlai con lui "Allora, essendo passato il primo mese direi che possiamo parlare di bonifici, giusto?" "Certo certo, mi pare ovvio!" "Bene, allora ti posso preparare la proposta di parcella per il mio lavoro qua?" "Certamente, preparala pure, ma se vuoi fammi pure la parcella definitiva, non la proposta..." "Mi spiace, ma la mia commercialista mi ha detto di fare sempre la proposta di parcella e preparare la parcella definitiva al momento del pagamento, e io seguo le regole!" "Certo certo, mi pare ovvio!" "Vado dalla Segretaria a farmi dare i dati per la parcella?" "Certo certo, mi pare ovvio!" E dopo di ciò è trascorsa ben una settimana durante la quale il famoso bonifico no

Dai Balcani ai Vichinghi...

Andando a parlare con Grande Capo, mi resi conto che qualche contatto l'aveva tenuto, infatti il cliente finale era ancora una volta quella fabbrichetta quasi sconosciuta alla periferia sud di Torino, come sempre. Mi ha parlato di eventi paranormali e situazioni ai limiti della fantascienza, tutte correlate all'analisi armonica dei carichi di alcune linee, analisi che avrei dovuto fare io, sulla base di dati che lui aveva in qualche modo rilevato sul posto, e sulla base dell'analisi avrei dovuto trovare le giuste soluzioni da proporre per risolvere i problemi. Mi faccio dare i tabulati dei rilievi e comincio a fare le mie valutazioni, compresa l'offerta per svolgere tale attività, offerta che GrandeCapo accetta senza nemmeno discutere (cosa che mi fa dubitare di essermi tenuto troppo basso, ma ormai è tardi) Accordatomi con GrandeCapo, interviene Architetto nella discussione e mi parla dell'altro lavoro: la realizzazione di un ponte autostradale nell'estremo Nor

Comincia il lavoro

E andai , nel tardo pomeriggio, parlammo e ci accordammo. Dopo alcuni giorni Architetto cominciò a mandarmi materiale per iniziare a lavorare, e cominciai a gestire le loro attività come tutte le altre. Ogni tanto andavo lì a prendere informazioni e, alla fine, persino la Segretaria aveva capito come mi chiamo e quando suonavo e veniva ad aprirmi la porta continuava a ripetermi "Ma buongiorno, ma prego, ma si accomodi, ma le pare... ma le chiamo subito Architetto (o GrandeCapo, a seconda dei casi)" e io le continuavo a rispondere "Grazie, molto gentile" e lei ribatteva "Certo certo, mi pare ovvio!" mentre spariva nel dedalo dell'unico corridoio presente, lasciandomi in piedi davanti alla porta aperta... d'altra parte prima ci stava davanti lei quindi non potevo entrare... Poi l'altro mi chiamava o veniva direttamente a prendermi "Ciao, come va? Tutto bene? Vuoi un caffè schifosissimo? Un bicchiere di acqua dal rubinetto del bagno?&qu

Il ritorno...

E me ne andai , ma in serata squillò il cellulare! “Ciao GrandeCapo!” “Ciao MK! Ero convinto di trovarti al lavoro!” “Senza prima parlare di cosa devo fare e, soprattutto, di quanto mi offri per farlo?” “Certo certo, mi pare ovvio!” “Ma cos’è? Lo slogan aziendale?” “Cosa?” “No niente! Allora?” “Ci vediamo domani?” “Ci sei?” “Io no, ma c’è Architetto e potete cominciare a lavor...” “Scusa, ma quale parte di ‘senza prima parlare di cosa devo fare e di quanto mi offri’ non era chiara?” “Ma che c’entra? Ci conosciamo da anni! Non hai più fiducia in noi?” “Dopo che mi hai lasciato a casa per un anno e mezzo perché non c’era più lavoro, e poi mi hai mandato in Serbia con accordi specifici che tuo fratello si è rimangiato completamente e mi ha sbattuto fuori quando ho fatto esattamente quello che mi aveva detto?” “Ma quello l’ha fatto lui! Io non ti avrei mai mandato via!” “A parte la prima volta, ma per quanto riguarda la seconda non mi ricordo che tu abbia det

Primo incontro!

E fu così che quel lunedì andai ! Raggiunta a piedi l'area pedonale, mi sono diretto verso il palazzo extra-figo (che francamente a me fa un po' cagare, ma sono io che sono strano...) e entro nel portone, raggiungo l'ascensore e salgo fino all'ultimo piano. Esco dall'ascensore e mi trovo davanti 2 porte: una è intestata a una famiglia e l'altra a un'agenzia immobiliare! Ma di società di ingegneria nemmeno l'ombra. Incerto sul da farsi, provo a chiamare GrandeCapo, ma il cellulare praticamente non ha segnale! Allora suono al campanello dell'agenzia immobiliare! Mi apre una donna, evidentemente la segretaria, che mi fa "Buongiorno, si accomodi pure!" e mi fa entrare. Io le dico "Mi scusi, sto cercando l'ingegnere GrandeCapo..." Lei mi guarda un istante "Certo certo! Mi pare ovvio!" "Ma è qua?" "Certo! Mi pare ovvio!" "Ah, a me nemmeno tanto, ma se lo dice lei ne sono felice!"